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La grande stagione teologica del XX secolo ci ha insegnato che ogni discorso su Dio deve partire dalla sua rivelazione in Gesù di Nazareth e riconoscere in essa il proprio criterio di valutazione ultimo e normativo. Il cuore di questa rivelazione è l'autocomunicazione di Dio come amore. È questa la prospettiva, di chiara ascendenza rahneriana, che sta a fondamento della riflessione teologica di Giovanni Mazzillo e che spiega il profondo legame che in essa unisce la teologia fondamentale e l'ecclesiologia. Infatti un Dio che è in se stesso amore, e amore triunitario, non può che esprimere la propria natura anche nel suo agire storico, che si manifesta pertanto come prassi di pace. Da qui la necessità teologica, e ancor prima teologale, che la Chiesa operi nella storia come popolo di Dio, chiamato a mostrare al mondo il vero volto del Dio di Gesù, come sacramento di unità e di pace tra gli uomini, le culture e le religioni.